Contavalli Daniele

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16,5
L’artista Daniele Contavalli nasce a Siena nel 1964. in lui convivono sin da giovane le passioni per varie forme artistiche, dalla pittura alla scrittura alla fotografia, e decide così di avviare un percorso formativo che lo porta a frequentare il Liceo Artistico e successivamente si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel suo cammino continua a reinventarsi applicandosi a diverse tecniche artistiche ma soprattutto a soggetti cangianti che si alternano e complementano come se uno fosse la successione logica dell’altra. In questo modo soggetti difficili da affrontare, come i ritratti di serial killer fatti in monocromo, vengono seguiti dalla sequenza degli indiani. Proprio questa serie gli vale grande notorietà a livello nazionale. Si tratta di un insieme di opere che si avvicinano alla pop art in modo più emozionale. Da grande appassionato di fumetti, soprattutto quelli degli anni settanta, applica uno stile lineare e disegnativo dal tratto nervoso che viene arricchito da colori puri e forti di profondo impatto emotivo. Infatti egli stesso scherza che si avvicina alla “dark side of the Pop”, quindi non la parte più nota di quelle sperimentazioni degli anni 50 che ora sono famose in tutto il mondo, non la parte celebrativa, ma la parte aggressiva che diventa altro dal pop stesso, che gli aiuta ad esprimere la sua personalità che va al di là di possibili precedenti. Questi indiani, ci racconta, nascono con lui, e ogni tanto tornano con prepotenza con allegria cromatica, vitalismo ed energia. Altro momento decisivo nella carriera dell’artista è una performance del 2019 svoltasi nel MACRO di Roma. In questo evento è circondato da rulli di strisce dipinte sulle quali ha scritto delle poesie. Circondato da decine di metri di testi presenta la sua performance, leggendo i suoi versi. Per lui l’arte deve rompere schemi, deve essere profonda, ma deve anche essere approfondita da chi la affronta come osservatore per poter comprendere i significati sottintesi, per immedesimarsi e per aprire gli occhi ai nuovi orizzonti che vengono aperti dall’artista.